Il callo del sarto, questo “sconosciuto”
Il nome di questa patologia deriva dalla callosità che si formava ai piedi di chi per ore cuciva in posizione seduta a gambe incrociate. In letteratura viene definito come Tailor’s Bunion o Bunionette o 5° dito varo.
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Possiamo considerarlo il gemello specchiato dell’alluce valgo ma a carico del 5° metatarso e del 5° dito, talvolta le due condizioni si manifestano insieme.
È una condizione che si rileva frequentemente, anche se bisogna sempre considerarne il grado: in una lieve deformazione il paziente tendenzialmente non prova dolore, cosa che invece accade in caso di deformazioni più importanti in cui è ben visibile una protuberanza ossea sulla testa del metatarso (vertice dell’angolo), un rigonfiamento ed un arrossamento della cute dovuto proprio allo sfregamento con la calzatura.
Molte volte a questa condizione si associa una callosità a livello del 5° dito laterale o nello spazio interdigitale tra 4° e 5° dito.
Perché si forma questa sporgenza?
Fondamentalmente, tale condizione è favorita dalla conformazione del piede. Sicuramente poi l’utilizzo di scarpe molto strette in punta o a livello della pianta, piuttosto che di una scarpa con tacco, può favorirne l’insorgenza, ma non è questa la causa.
Esiste una predisposizione per soggetti con alterato appoggio del piede. Pensiamo, per esempio, ad un piede con un carico più laterale.
In letteratura questa patologia si evidenzia maggiormente nelle donne, anche se spesso possiamo notarla anche negli uomini il cui piede ha una pianta molto larga: l’utilizzo di una scarpa più stretta o la presenza di una cucitura (anche in scarpe sportive) in corrispondenza della testa del metatarso può favorire la formazione del callo del sarto.
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Nei casi più pronunciati tale condizione può provocare molto dolore e difficoltà nel normale cammino.
La diagnosi è clinica e ove necessario si può avere un riscontro radiografico.
Il trattamento è conservativo nei casi di deformazione lieve e prevede l’utilizzo di scarpe idonee con punta più ampia. Il piede non deve essere costretto e le dita devono essere libere di muoversi così da non sovraccaricare l’articolazione metatarso-falangea. Inoltre, la tomaia non deve presentare cuciture in corrispondenza di questa zona del piede. Quando c’è una buona mobilità, può essere utile un’ortesi su misura in silicone medicale a livello del 4° spazio (tra 4° e 5° dito) così da riallineare il dito e ridurre l’angolo tra quest’ultimo e il metatarso.
Nei casi più importanti è bene fare una valutazione ortopedica in cui si prende in considerazione l’intervento chirurgico mininvasivo di osteotomia del 5° metatarso con riallineamento della sporgenza.
Ottimo!
Con questo mio breve articolo tecnico spero vivamente di aver chiarito alcuni tuoi dubbi e di aver ampliato le informazioni professionali a tua disposizione riguardo alla condizione, non poi così rara o “sconosciuta”, del callo del sarto.
Tuttavia, nel caso in cui volessi pormi ulteriori domande in merito, non esitare a contattarmi! Sarò felice di rispondere ai tuoi quesiti.
Dott. Mauro Borsatti